In un presente segnato dal costante e rapidissimo cambiamento di tutti gli aspetti che ci circondano e ci abitano, compresi quelli intellettuali ed emotivi, la performance DI QUEL CHE RESTA vuole accompagnare il pubblico attraverso un itinerario immersivo, in un’esperienza suggestiva dove corpo e movimento si abbracciano in un dialogo fuori dall’ordinario.
Nato nel 2021 durante la pandemia come Site Specific, il progetto vede la relazione corpo-ambiente come una metafora di ciò che abbiamo vissuto in quel periodo: parole come instabilità, dubbio e incertezza, trovano un’apertura d’indagine attraverso la tessitura di relazioni, lasciando al pubblico l’opportunità di fermarsi e domandarsi «che cosa è rimasto», di aprirsi all’ascolto e condividere con i performer uno spazio intimo.